Amata Immortale è un film del 1984, e descrive, basandosi sulle fonti e talvolta romanzandoci su, la vita di Ludwig van Beethoven. Le musiche del film, ovviamente, attingono a piene mani al repertorio beethoveniano, e il punto del film nel quale compare l’Inno alla Gioia è molto significativo. Beethoven sta “dirigendo” la prima della nona sinfonia (già ridotto a sordità quasi totale) e ripensa ai tempi della sua infanzia. Sulle note dell’Inno alla Gioia ricorda quando, fuggito dal padre ubriaco, si stese in un lago a guardare le stelle.
“Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me“. Sicuramente ispirata da questa citazione kantiana, la scena del film appena descritta ha un forte sapore di universalità. La stessa visione ampia alla base dell’Ode alla Gioia di Schiller, da cui Beethoven prese il testo, nel quale si argomenta poeticamente come il raggiungimento della felicità passi attraverso la redenzione dal male e dalla cattiveria umana. Un testo poetico, quello di Schiller, che Beethoven più volte aveva pensato di mettere in musica, ma che infine inserì in uno spartito di musica strumentale, stabilendo una tappa storica nell’evoluzione della sinfonia.
INNO ALLA GIOIA, dalla nona sinfonia di Beethoven
Spartito gratis per pianoforte
Compositore: Ludwig Van Beethoven
Arrangiatore: GC
Organico: Pianoforte
Genere: Musica Classica
Per Giuseppe
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INNO ALLA GIOIA, dalla nona sinfonia di Beethoven
Spartito gratis per pianoforte facile
Compositore: Ludwig Van Beethoven
Arrangiatore: GC
Organico: Pianoforte
Genere: Musica Classica
Questo arrangiamento dell’Inno alla Gioia di Beethoven, è stato realizzato per allievi di scuola media ad indirizzo musicale che abbiano intrapreso da poco o pochissimo lo studio dello strumento. Si presenta diviso in tre parti, corrispondenti a tre diverse fasi dello studio del pianoforte. Nella prima versione (Semplice) viene esposta esclusivamente la melodia, realizzabile indifferentemente da mano destra o sinistra, senza spostarsi dalla posizione che spesso si assume nelle primissime fasi di studio, quella delle cinque dita fisse su cinque note.
Nella parte centrale dello spartito (righi 3 e 4), le note dell’Inno alla Gioia vengono suonate dalla mano destra, mentre la sinistra procede ad un primo tipo di accompagnamento facile, in valori lunghi. La terza versione è scritta in maniera tale che l’allievo possa esercitarsi nell’esecuzione di più note contemporaneamente con la mano sinistra, opportunità garantita da accordi semplici e ripetuti in tonica e settima di dominante.