Oggi vi proponiamo la partitura de La Cumparsita, un tango che nell’immaginario di molti è IL tango. Composta da Gerardo Matos Rodriguez quando era ancora uno studente di architettura, probabilmente tra il 1915 ed il 1917, in occasione del Carnevale della Federacion de Estudiantes del Uruguay, nasce in forma di semplice marcetta, senza particolari pretese. Ad arrangiarla musicalmente secondo gli stilemi del tango, sotto richiesta dello stesso Rodriguez, fu il pianista Roberto Firpo.
La marcetta, stando a quanto afferma l’arrangiatore, era scritta per metà, mentre la seconda parte era semplicemente abbozzata. Firpo decise così di integrare la partitura con alcune sue composizioni non troppo fortunate. Il giorno dei festeggiamenti per il Carnevale la composizione ottenne un successo clamoroso. Cadde nel dimenticatoio per qualche anno, finchè non diventò una canzone con testo. Da allora il suo successo raggiunse ogni angolo del globo, facendo mangiare le mani al povero arrangiatore, il cui nome non fu mai citato.
LA CUMPARSITA
Partitura gratis per Orchestra Scolastica
Compositore: Matos Rodriguez
Arrangiatore: Carla Canitano
Organico: Chitarra, Flauto, Pianoforte, Violino
Genere: Tango
Difficoltà: Intermedia
La partitura de La Cumparsita, scritta da Carla Canitano per orchestra di Scuola Media ad Indirizzo Musicale, comincia con il l’ammiccante tema A della composizione, affidato a flauti e chitarre 1. In questa versione un controcanto in valori lunghi è eseguito dai flauti 2 e dai violini. Il ritmo e l’armonia sono invece appannaggio di chitarre 2 e pianoforte, mentre il basso si occupa di sostenere le fondamentali, con disegno ritmico stabile e lineare.
Dopo una ripetizione del tema A, subentra il tema B, come di consueto più melodico e meno “saltellante”. Si presenta due volte, la seconda delle quali variata nel finale per dare conclusività all’episodio. Sul ritmo del tango proposto da chitarre 2 e pianoforte, si innesta il tema B, eseguito da flauti e chitarre 1. Il basso prosegue sulla scia di quanto fatto fino a questo momento nella partitura, ma comincia a dipanarsi in maniera più evidente dove la melodia si riposa.
Prima che lo spartito proponga il trio, c’è spazio per un’ulteriore ripetizione del tema A, con il controcanto di chitarre e pianoforte più ritmicamente integrato di prima. Il trio è affidato ai soli flauti e chitarre, con violino e pianoforte che tacciono, producendo un effetto di intermezzo strumentale ridotto. Si ricomincia a pieno organico con le ultime ripetizioni del tema A de La Cumparsita, confluendo in un finale che assottiglia la massa sonora precedente, prima di dileguarsi.