Quando nel Nabucco viene ordinato lo sterminio degli ebrei, un intero popolo, in riva al fiume, piange al ricordo della “patria, sì bella e perduta”. E’ il coro del Va Pensiero, ma è anche il coro di tutti quegli italiani che dal 1815 vivevano loro malgrado sotto il giogo austriaco. Quando scrisse il Nabucco Verdi attraversava gli anni più difficili della sua vita, a causa di una lunga serie di lutti in famiglia. La politica non era la sua priorità, in quel momento.
La lettura casuale del testo del Va Pensiero lo spinse a metterlo in musica, componendone lo spartito. Il Va Pensiero era contenuto nei fogli da musicare che gli erano stati affidati da un amico, ma che Verdi aveva accantonato senza nemmeno pensarci su. Quei fogli gli caddero in terra, e gli posero casualmente di fronte agli occhi le parole del Va Pensiero. Colpito nel profondo, Verdi decise quel giorno di musicare l’intera opera: nasceva così il Nabucco.
VA PENSIERO, dal Nabucco di Giuseppe Verdi
Spartito gratis per pianoforte
Compositore: Giuseppe Verdi
Arrangiatore: GC
Organico: Pianoforte
Genere: Musica Classica
Le note di “Va Pensiero” sono in Italia e all’estero tra le più riconoscibili di Giuseppe Verdi e forse dell’intero panorama lirico e musicale di tutti i tempi. Pertanto, in un arrangiamento per pianoforte solo, destinato ad allievi di scuola media ad indirizzo musicale, il tema resta intoccabile, e non rientra certo tra gli elementi semplificabili. Si può e si deve agire dunque sull’accompagnamento.
Si è scelto di conservare dell’arpeggio la figurazione fitta in sestine e giocare invece sulla suddivisione interna, ricreando quel piccolo ritmo di valzer affidato nello spartito originale al basso e ai pizzicati degli archi. La mano sinistra si muove quindi su un’estensione di molto ridotta rispetto al piccolo arpeggio, rimane più stabile e risulta molto più facile affrontare i cambi armonici del brano.
La tonalità originale del Va Pensiero è il fa diesis maggiore. In questo caso si è preferito trasportare in fa per due ragioni: la prima è evidente, e riguarda le difficoltà da parte di un piccolo pianista ancora inesperto nel gestire sei diesis in chiave; la seconda riguarda invece l’eventualità di poter accompagnare al pianoforte il coro della scuola media o della scuola primaria. Il fa maggiore consente al coro di non superare il mi del quarto spazio (non per tutti, ma per i più bravi). In fondo all’articolo forniremo il testo completo.
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Va pensiero: Testo completo
Va’, pensiero, sull’ali dorate;
Va, ti posa sui clivi, sui colli,
Ove olezzano tepide e molli
L’aure dolci del suolo natal!
Del Giordano le rive saluta,
Di Sionne le torri atterrate…
Oh mia Patria sì bella e perduta!
O membranza sì cara e fatal!
Arpa d’or dei fatidici vati,
Perché muta dal salice pendi?
Le memorie nel petto raccendi,
Ci favella del tempo che fu!
O simile di Solima ai fati,
Traggi un suono di crudo lamento;
O t’ispiri il Signore un concento
Che ne infonda al patire virtù!