Durante una vacanza in Spagna, nel 1912, Gustav Holst scoprì la sua passione per l’astronomia, grazie all’incontro con Clifford Bax. Una passione che non tardò a sconfinare in musica, perchè, come confidò Holst ad un amico: “… di solito studio quei soggetti che mi ispirano musica; è il carattere di ogni singolo pianeta ad offrimi un mucchio di suggerimenti”. Nasceva così The Planets, la suite in 7 movimenti, ognuno dedicato ad un pianeta diverso. Tra questi, Jupiter, Giove.
La prima andò in scena nel 1918, e le cronache dell’epoca parlano di un impatto straordinario sul pubblico in sala: “… anche coloro tra gli ascoltatori che avevano studiato lo spartito, furono letteralmente sorpresi dalle inaspettate sonorità. Durante l’esecuzione di “Jupiter” le donne delle pulizie nei corridoi misero giù gli spazzoloni e cominciarono a ballare”.
JUPITER, da ‘The Planets’, di Gustav Holst
Spartito gratis per quartetto di flauti
Compositore: Gustav Holst
Arrangiatore: Laura Rigamonti
Organico: 4 flauti
Genere: Musica Classica
L’arrangiamento che stiamo per presentarvi di Jupiter è pensato per un quartetto di flauti di scuola media ad indirizzo musicale. Indubbiamente il flauto 1 recita un ruolo di assoluto rilievo, rispetto agli altri, conducendo quasi senza soluzione di continuità il tema dell’episodio da cui è tratto il brano. Nella parte centrale cede il passo al flauto secondo, che si muove su un registro leggermente più basso.
I flauti 2 3 e 4 si muovono tra di loro in maniera coordinata, realizzando insieme quella sensazione di respiro lento e ampio, nel quale le pause rappresentano il tratto fondamentale dello spartito. Anche se il colore generale dell’arrangiamento differisce notevolmente dall’originale per le caratteristiche peculiari del flauto, il risultato è assolutamente gradevole, e in linea con le esigenze di “eseguibilità” proprie degli alunni di scuola media.