Nel terzo ed ultimo atto del Rigoletto di Giuseppe Verdi il Duca di Mantova intona una delle arie più famose dell’intero panorama operistico di tutti i tempi: La Donna è Mobile. Il compositore doveva essere ben consapevole delle potenzialità di quell’aria, se ordinò a chiunque l’avesse ascoltata prima della prima di svelare la benchè minima anticipazione della stessa. Voleva l’effetto prorompente che in effetti ottenne.
E’ un’aria con cui i tenori devono necessariamente confrontarsi, ma in realtà il personaggio intona una semplice canzonetta, scritta appositamente per sembrarlo. Non a caso la sua orecchiabilità, il modo con cui resta immediatamente impressa nella mente, fecero sì che il giorno dopo la prima, nelle strade di Venezia non si fischiettasse altro. Uno spartito che nasconde in realtà un potenziale tragico enorme, quando inserita nella trama del Rigoletto.
LA DONNA E’ MOBILE, dal Rigoletto di Giuseppe Verdi
Spartito gratis per quartetto di clarinetti
Compositore: Giuseppe Verdi
Arrangiatore: Giovanni Stellato
Organico: 4 clarinetti
Genere: Musica Classica
L‘arrangiamento de La Donna è Mobile che ci propone Giovanni Stellato, realizzato per quartetto di clarinetti e pensato per allievi di Scuola Media ad Indirizzo Musicale, replica la famosissima aria verdiana in maniera molto chiara: c’è il clarinetto 1 che si occupa di “interpretare” il ruolo del cantante, e gli altri cui viene invece affidato il compito dell’accompagnamento orchestrale.
Nella fase iniziale dello spartito, in realtà, clarinetto 1 e 2 intonano la stessa melodia, così come il 3 e il 4 eseguono lo stesso accompagnamento. Poi ruoli e linee cominciano a sdoppiarsi e ad arricchire armonicamente l’arrangiamento.