Il Giorno Felice di cui parla Oh Happy Day, non è, come si tende a credere, il 25 Dicembre. La giornata cui fa cenno la canzone è la giornata nella quale l’anima si converte al Cristianesimo. Niente a che fare, quindi, con il contesto natalizio all’interno del quale siamo abituati ad ascoltare le note di questo gospel.
Gli spartiti, gli arrangiamenti, le versioni, nel corso dei secoli, ed in particolare negli ultimi anni, si sono avvicendate rapidamente. Oggi Happy Day conta un numero sterminato di interpreti, provenienti da qualsiasi genere musicale. Quotatissimo anche nei saggi natalizi delle scuole medie ad indirizzo musicale, da oggi ha una versione pubblica in più.
OH HAPPY DAY
Spartito gratis per due flauti e tre clarinetti
Compositore: Edward Francis Rimbault
Arrangiatore: Cristiano Giardini
Organico: Flauto | Clarinetto
Genere: Canti Natalizi
Nella forma tipica di Oh Happy Day, come siamo cioè abituati ad ascoltare questo canto, vengono continuamente alternate una domanda e una risposta. E’ la naturale maniera musicale del gospel, nella quale un solista intona dei versi, e l’assemblea risponde. In questo arrangiamento del maestro Giardini accade esattamente lo stesso: i flauti interpretano il solista, i clarinetti (superiori in numero e linee), l’assemblea.
Quando la strofa viene ripetuta, lo spartito prevede le funzioni vengano invertite: i clarinetti domandano, i flauti rispondono. E quando, infine, si giunge al ritornello, flauti e clarinetti hanno modo entrambi, con almeno una delle linee previste, di partecipare al tema. Le linee rimanenti di entrambi gli strumenti o procedono parallelamente a distanza di terza, o creano disegni alternativi.