True Colors, solitamente attribuita a Cyndi Lauper, è stata scritta in realtà da Billy Steinberg, che la concepì inizialmente come una ballata da dedicare a sua madre. Tom Kelly gli consigliò di modificare la prima strofa, per rendere il brano più vendibile nel panorama musicale internazionale, ed insieme proposero la loro canzone alla cantante statunitense Cyndi Lauper, che accettò di interpretarla, a patto che ne potesse modificare del tutto l’arrangiamento. Lo spartito originale si presentava infatti in forma di ballata gospel con accompagnamento al pianoforte.
Una scelta troppo tradizionale per Cyndi, la quale sottopose a Billy e Tom la sua nuova versione, ottenendo il loro consenso entusiasta. Nasce così, nel 1986, all’interno dell’album omonimo, True Colors, una tra le canzoni più importanti dell’artista pop. Questo singolo fa forza sul testo e sulla fiducia che trasmettono le parole, tanto da essere interpretato anche da svariati artisti internazionali come Phil Collins e non ultima Lily Juniper, a cui il nostro Fabrizio Bartolini si è ispirato per questo spartito concepito per allievi di Scuola Media ad Indirizzo Musicale.
TRUE COLORS
di Cindy Lauper
Spartito per 2 Flauti, Clarinetto, Pianoforte
Compositore: Cindy Lauper
Arrangiatore: Fabrizio Bartolini
Organico: 2 Flauti, Clarinetto, Pianoforte
Genere: Canzone
Difficoltà: Intermedia
Come è solito fare l’arrangiatore, il tema principale è affidato al flauto traverso che, accompagnato dal pianoforte, ci conduce verso la prima strofa di True Colors, dove l’entrata degli altri strumenti si verifica a battuta 19 con note di armonia che preparano il ritornello di lettera B, dove tutti i “colori veri” si esprimono. Particolare attenzione al segno di ritornello che riporta l’arrangiamento a lettera A, dove inizia la seconda strofa con la stessa struttura di quella precedente, e ai segni di accento che sono suggeriti come fraseggio.
Il ponte che va dalla seconda casella alla lettera C: è un tema affidato al pianoforte che si ripresenta molte volte nello spartito portando questa volta il clarinetto a suonare la seconda strofa con un piccolo intervento, per poi tornare immediatamente al flauto primo che con eleganza ci consente di riascoltare il ritornello, questa volta variato nelle ultime battute. La lettera F dell’arrangiamento è l’inizio di una coda finale che, grazie al passaggio delle frasi dei flauti e del clarinetto, prepara l’atmosfera giusta per le ultime note del pianoforte (ascoltate in precedenza), che con leggerezza sfuma la partitura in pianissimo.
Non è possibile distribuire gratis il pdf, causa copyright.
Il ricavato verrà quindi devoluto in beneficenza,
a sostegno di Medici Senza Frontiere.