Quando gli furono commissionate le musiche di scena di Masquerade, un’opera teatrale di Lermontov, Khachaturian stava attraversando un periodo musicalmente florido. La sua produzione riscuoteva notevoli successi e la vena creativa non mancava. Eppure il compositore russo si ritrovò in grandi difficoltà al momento di scrivere quello che sarebbe diventato uno dei brani più famosi della suite che estrapolò da Masquerade: il Valzer.
Khachaturian andò talmente in crisi nella ricerca di qualcosa che risultasse al contempo bello ed innovativo (senza rinunciare alla tradizione storica dei valzer), gioioso e doloroso (come richiedevano le parole della protagonista Nina), che il suo vecchio insegnante per aiutarlo gli portò una serie di spartiti di valzer ai quali ispirarsi. In realtà il compositore armeno non si ispirò a nessuno di quei valzer, ma l’immersione in quelle musiche gli facilitò la creazione del secondo tema, dal quale il primo provenne poi in maniera naturale.
VALZER
da Masquerade di Khachaturian
Spartito per Pianoforte a 6 Mani
Compositore: Aram Khachaturian
Arrangiatore: GC
Organico: Pianoforte 6 mani
Genere: Musica Classica
Difficoltà: Medio Alta
L’arrangiamento del Valzer tratto dalla Suite orchestrale Masquerade di Khachaturian è stato realizzato da Giuseppe Cataldi per una formazione di tre pianisti di Scuola Media ad Indirizzo Musicale. Si è cercato di riportare nello spartito pianistico ognuna delle voci presenti in quello orchestrale, suddividendole tra i tre pianisti in maniera che le difficoltà esecutive potessero risultare distribuite tra le parti, anzichè accentrate ora su un pianista, ora sull’altro.
Lo spartito comincia con una introduzione di 12 battute, con un tema che non si ripresenterà più. Il primo vero tema comincia quindi a battuta 13, con rapide scale di crome che si ripetono identiche, cumulandosi in maniera concitata prima di sciogliersi in valori più larghi. I bassi sul battere sono affidati al Pianoforte 3, parte delle crome al Pianoforte 2, che esegue anche il secondo e terzo impulso accordale del valzer, e parte al Pianoforte 1.
Nel momento in cui il tema si allarga, viene sdoppiato tra la zona media e acuta, con il controcanto che va alla mano sinistra del Pianoforte 1, e l’accompagnamento diviso tra Pianoforte 2 e 3. Il tema del Valzer di Masquerade va poi scemando nelle sonorità senza perdere in dinamismo, per poi riprendersi con un’ascesa rapida di semicrome, e ricominciare con nuovi disegni che s’aggiungono ai precedenti.
Un ulteriore raddoppio del tema e una nuova linea del basso infittiscono questa riproposizione tematica, rendendola più aggressiva della precedente, anche se nella conduzione melodica e nella struttura non cambia nulla. A battuta 69 fa la sua comparsa il secondo tema, il primo ad essere composto da Khachaturian in ordine cronologico. Il Pianoforte 2 ne esegue la melodia con entrambe le mani a distanza di ottava, mentre il Pianoforte 3 lo accompagna.
Lo stesso tema viene riproposto con l’ingresso del Pianoforte 1 che esegue un accompagnamento acuto, mentre ancora una volta il basso viene arricchito occasionalmente di una nuova linea discendente. Prima che faccia ritorno il primo tema, il secondo offre un ultimo sussulto in crescendo. Il finale del Valzer di Khachaturian ripropone integralmente la prima parte. Nel complesso si tratta di uno spartito piuttosto complesso, in cui alle difficoltà tecniche s’aggiungono quelle dell’insieme, specie nei momenti in cui il tema passa rapidamente da un pianista all’altro.
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