Sulla paternità di Adeste Fideles (“Venite Fedeli” la traduzione in italiano) si è scatenata una vera e propria bagarre tra gli esperti nel corso dei secoli, ma ancora oggi non se ne viene a capo. Sbrogliare la matassa è un’operazione complessa, perchè le origini del canto si perdono nei meandri del 15°-16° secolo, e la base documentaria è davvero molto esigua. Si conosce la prima edizione su carta stampata, ed al copista è solitamente attribuito il brano natalizio.
Questo copista risponde al nome di John Francis Wade, che pubblicò la prima partitura intorno al 1740 a Douai, roccaforte cristiana verso cui trovavano rifugio tutti i cattolici in fuga dai protestanti (ragion per cui il brano è anche conosciuto con il titolo inglese ‘O Come, All Ye Faithful’). Le altre ipotesi di paternità anticipano di un secolo la nascita di Adeste Fideles, in contesti portoghesi o inglesi.
ADESTE FIDELES, (Venite Fedeli), di John Francis Wade
Partitura gratis per Orchestra Scolastica
Arrangiatore: Andrea Di Mele
Organico: flauto, violino, violoncello, pianoforte, percussioni
Arrangiatore: Cristiano Giardini
Organico: flauto, pf, clarinetto, chitarra
Arrangiatore: Anonimo
Organico: flauto, violino, chitarra, pianoforte
Arrangiatore: Emilio Ruggiero
Organico: Flauto, Pianoforte, Violino, Violoncello
L’arrangiamento di Adeste Fideles creato da Emilio Ruggiero ha senz’altro qualcosa di diverso. Lo si comprende subito, dal momento che ci si aspetta la consueta deflagrazione omoritmica iniziale, e ci si ritrova invece una lunga introduzione di un minuto e mezzo, una vera e propria ouverture operistica, completa di secondo tema.
All’introduzione segue il canto, come tutti noi lo conosciamo: potente, ieratico, sicuro. Lo spartito asseconda le caratteristiche della tradizione, mantenendo costante l’equilibrio tra flauti, violini, pianoforti e violoncelli. Un’ultima novità, non così frequente negli arrangiamenti per orchestra scolastica: la modulazione, che conferisce al brano un finale ascensionale.
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Arrangiatore: Fabrizio Faia
Organico: Flauto, Clarinetto, Sax, Tromba, Pianoforte
L’arrangiamento di Fabrizio Faia del popolare canto natalizio Adeste Fideles, parte dalla tradizione e ad essa ritorna. Adeste Fideles è infatti uno dei canti che maggiormente interpretano nell’ambito natalizio il concetto di corale religioso ed omoritmico, destinato a voci umane, e realizzato nella fattispecie da un’orchestra di scuola media ad indirizzo musicale.
Le tre ripetizioni previste in partitura consentono a tutti gli strumenti musicali impiegati (tromba, clarinetto, pianoforte, flauto, sassofono) di sperimentare, a turno, il primo piano tematico, o l’emergere di linee melodiche alternative, per questo più evidenti all’ascolto. Nel finale si levano le trombe, in un’elevazione che ricalca il significato religioso, e lo sostiene musicalmente.
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Arrangiatore: GC
Organico: Flauto, Chitarra, Basso, Percussioni, Pianoforte, Violino
Nella prima parte di questo arrangiamento per orchestre di Scuola Media ad Indirizzo Musicale intervengono le due linee dei flauti e le due linee dei violini, supportate dal basso. I primi violini ed i primi flauti eseguono il classico tema di Adeste Fideles, mentre le seconde linee intonano delle linee melodiche diverse. Nella seconda proposta del tema, che segue immediatamente la prima, viene impiegato l’intero organico.
La maggiore ieraticità tematica prodotta in partitura dal pieno organico e da un pianoforte che irrompe in maniera piuttosto accordale, è smussata da giochi armonici meno tradizionali. Ai primi violini e ai primi flauti resta il tema così com’era stato esposto poco prima, ma le rispettive seconde linee eseguono una parte del tutto diversa dalla precedente, insieme alla chitarra.
La seconda parte di Adeste Fideles consiste in un piccolo episodio che riporta dopo quattro battute al riutilizzo del materiale tematico alla base del primo tema. Ingressi progressivi si succedono a questo punto in partitura secondo gruppi di strumenti musicali ben definiti: prima flauti e violino 2, poi flauti violini e chitarra 1, ed infine si aggiungono gli strumenti rimanenti, a concludere con la più classica delle cadenze finali uno spartito in fin dei conti piuttosto semplice da realizzare.
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