Lo spartito di cui oggi vi proponiamo un arrangiamento per pianoforte a 6 mani potrebbe facilmente collocarsi nell’olimpo dei dieci brani di musica classica più famosi di tutti i tempi. Parliamo della celeberrima Toccata e Fuga in Re Minore BWV 565. Scritta da Johann Sebastian Bach per organo al tempo in cui non aveva ancora vent’anni, la Toccata e Fuga presenta anomalie tali rispetto alla rigida disciplina compositiva dell’autore bavarese, che hanno fatto addirittura metterne in dubbio la paternità.
Tuttavia si continua ad attribuire la realizzazione di questo spartito al più conosciuto della stirpe dei Bach, nonostante non vi siano copie autografe che lo testimonino, ma solo la parola di un allievo di un suo allievo. Più testimonianze concordano comunque sul fatto che Bach amava eseguire questo brano nei suoi concerti, e poichè al tempo la consuetudine di suonare pubblicamente musica altrui era ancora sconosciuta, la circostanza potrebbe giocare a favore di un’attribuzione bachiana della Toccata e Fuga in re minore (originariamente per organo o per violino, questo è chieder troppo).
TOCCATA E FUGA IN RE MINORE BWV 565
di Johann Sebastian Bach
Spartito gratis per Pianoforte a 6 Mani
Compositore: Johann Sebastian Bach
Arrangiatore: Giuseppe Cataldi
Organico: Pianoforte a 6 Mani
Genere: Musica Classica
Difficoltà: Avanzata
Nella versione completa, la Toccata e Fuga di Bach in Re Minore dura all’incirca nove minuti. Un tempo piuttosto improponibile per allievi di pianoforte frequentanti Scuola Media ad Indirizzo Musicale, solitamente impegnati in brani più “snelli”. Ridurre i tempi della Toccata e Fuga a 2 minuti e mezzo ha significato fare delle scelte tematiche precise. Criminali sotto certi aspetti, ma legittime da un punto di vista esclusivamente didattico.
L’introduzione dello spartito non poteva che essere lasciata così come la conosciamo tutti, ma non appena termina, anzichè costringere gli allievi ad un duro confronto con la velocità delle semicrome in terzine, si salta a piè pari nel mondo più sereno dei ribattuti di la, con tema in mano destra del pianoforte 2. Alla leggendaria sequenza melodica di questo punto viene fornito un basso inedito, che crea profondità armonica, ed un assaggio di fuga nel registro acuto.
Nel giro di poche battute ha termine la prima parte di questa versione della Toccata e Fuga in Re Minore di Bach. Dalla Toccata vengono sistematicamente espunte tutte le parti improvvisative più difficoltose sotto l’aspetto tecnico e le ripetizioni con registro variato. Restano l’incipit, il tema principale, ed il prodigioso finale che tanti vetri di cattedrali ha fatto tremare nel corso dei secoli.
Lo spartito continua con la Fuga. Anche in questo caso i tagli gridano vendetta, ma l’essenziale è preservato. Dopo poche battute di “preservazione”, il pianoforte 2 comincia la sua opera di collante ritmico verso due periferie che tentano entrambe fughe centripete separate. Il basso tramite controtempi continui, il pianoforte 1 con accenti spostati in corrispondenza dei bicordi. In una sola battuta si consuma il passaggio dal re minore al do minore, ed in una sola battuta avviene il ritorno al canonico re minore.
Il Pianoforte 1 si esibisce in una monodia puntellata da un basso sempre più minaccioso, ed integrata successivamente dall’intervento del pianoforte 2, prima che la Toccata e Fuga conosca l’ultima ebrezza ascensionale verso il re minore, e la coda. Armonicamente la coda si configura come un riassunto dell’originale in versione meno trionfalistica e più intima, con reminiscenze acute del soggetto ed il minor numero di elementi nelle altre due parti pianistiche.