Il brano che ha reso celebre Tomaso Albinoni in tutto il mondo, il suo Adagio in sol minore, altro non è che un clamoroso falso. La struggente melodia è opera del musicologo Remo Giazotto, il quale affermò di aver ritrovato dei frammenti di un movimento lento di concerto per archi e organo firmati Tomaso Albinoni tra le macerie della Biblioteca di Stato di Dresda (bombardata durante la seconda guerra mondiale), e di averli ricuciti e completati fino a ricreare lo spartito dell’Adagio che tutti noi conosciamo.
La “truffa” è rimasta in piedi per 40 anni, dal momento della pubblicazione nel 1958 alla morte di Giazotto nel 1998, anno in cui, in seguito a ricerche accurate da parte dei musicologi, non fu ritrovato alcun frammento nella Biblioteca Nazionale Sassone. La falsa attribuzione dello spartito nulla toglie al suo appeal, che ha affascinato e commosso intere generazioni di ascoltatori grazie ad un uso massiccio del celebre tema in numerosi film (‘Order’, ‘Il processo’, ‘Gli anni spezzati’, ed occasioni pubbliche (vedi funerali di Enrico Berlinguer e Margareth Tatcher).
ADAGIO, Albinoni
Spartito gratis per pianoforte
Compositore: Remo Giazotto (attribuito a Tomaso Albinoni)
Arrangiatore: GC
Organico: Pianoforte
Genere: Musica Classica
Difficoltà: Facile
Rispetto all’originale, l’arrangiamento per pianoforte che vi proponiamo dell’Adagio di “Albinoni”, realizzato da Giuseppe Cataldi per allievi di Scuola Media ad Indirizzo Musicale, espone immediatamente il tema principale (in la minore anzichè sol minore), saltando di netto l’introduzione. I ritmi puntanti che conferiscono un particolare pathos alla composizione originale, vengono sostituiti da una scrittura più piana di sole crome, così come per ragioni di semplificazione esecutiva le terzine presenti in molti dei frammenti tematici discendenti, vengono ammortizzate proseguendo la linea ritmica precedente senza variarla.
La linea melodica è affidata alla mano destra, mentre la sinistra esegue semplici disegni intervallari alternati occasionalmente a brevi controcanti. Lo spartito è pensato per un livello base di preparazione (ad esempio per allievi di prima media), visto che la difficoltà derivante dalle continue variazioni di posizione delle mani possono essere facilmente controbilanciate da schemi ripetitivi nella diteggiatura delle stesse (vedi le linee discendenti iniziali, eseguibili con un costante 5-4-3-2-1 + 2-1 finale).