Alabama Song, nota anche col nome di Moon of Alabama, Moon over Alabama, e Whisky Bar, è una canzone scritta nel 1925 da Berolt Brecht, e musicata da Kurt Weill nel 1927 per la commedia Little Mahagonny, e successivamente riutilizzata per l’opera Ascesa e caduta della città di Mahagonny (1930).
La versione completa (la partitura di Weill con testo di Brecht), fu eseguita per la prima volta dall’attrice e ballerina viennese Lotte Lenya, moglie di Kurt Weill, che interpretava Jessie in Little Mahagonny. La prima registrazione (etichetta Homocord), avvenne nel 1930, e nello stesso anno uscì una seconda registrazione, sempre di Lenya, per la Ultraphon. Negli anni a seguire Alabama Song è stata riportata in auge dalle interpretazioni dei Doors e di David Bowie.
ALABAMA SONG, di Bertolt Brecht e Kurt Weill
Partitura per orchestra scolastica
Compositore: Bertolt Brecht, Kurt Weill
Arrangiatore: Silvia Manca
Organico: Clarinetto, Percussioni, Flauto, Pianoforte, Violino, Chitarra
Genere: Canzone
Con pochi elementi, questo arrangiamento riesce a rievocare perfettamente lo spirito dissacrante della canzone di Brecht e Kurt Weill. Alabama Song risulta infatti ironico al punto giusto, anche perchè preserva i parametri di assoluta semplicità voluta dai suoi creatori. Una melodia, di stampo apparentemente tradizionale (quasi fischiettata nella strofa, e più ariosa nel ritornello), ed un accompagnamento dalle armonie prevedibili, ma improvvisamente innovative, contenuto in formule ritmiche più che inflazionate.
La partitura per orchestra scolastica di Silvia Manca mantiene inalterate queste caratteristiche, corredandole di scelte timbriche particolari nell’assegnazione dei temi, delle interpunzioni, degli accompagnamenti. D’altra parte, nella prima interpretazione del 1930, affidata alla moglie di Kurt Weill, la cantante Lenya utilizza la sua voce diversificandola a tal punto da renderla irriconoscibile. Qui troviamo al tema ora flauto e glockenspiel, ora clarinetto e violino, con basso pianoforte e batteria intenti ad accompagnare come nelle orchestrine d’altri tempi.
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