Astro del Ciel (‘Stille Nacht‘ nello spartito originale), come nelle migliori storie natalizie, nasce proprio alla vigilia di Natale. Siamo nel 1818, in una piccola località austriaca, Oberndorf. Nella chiesa di San Nicola l’organo smette improvvisamente di suonare, perché i topi avevano danneggiato il mantice. L’allora assistente parrocchiale, Joseph Mohr, si ritrova nella necessità di sostituire l’organo con un altro strumento per la Messa del giorno seguente. Pensa alla chitarra.
A quel punto riesuma un testo da lui scritto due anni prima, e chiede in tutta fretta all’organista Franz Xaver Gruber di comporre uno spartito su quel testo, per soprano, tenore, coro, e chitarra. ‘Stille Nacht’ nasce così, nel giro di una notte, e viene eseguita per la prima volta poche ore dopo la sua stesura. Successivamente la partitura finisce in un libro di canti liturgici a Salisburgo, prima di essere esportata in vari continenti, raggiungendo un successo tale da essere tradotta nel giro di un secolo in oltre 300 lingue. I titoli più noti sono, ovviamente, a parte l’austriaco originale, ‘Silent Night’ (versione inglese), e l’italianissimo ‘Astro del Ciel’.
ASTRO DEL CIEL (SILENT NIGHT), di Franz Gruber
Partitura gratis per Orchestra Scolastica
Arrangiatore: Davide Camarda
Organico: coro, violino, chitarra, flauto, violoncello, tromba, pianoforte, percussioni
Arrangiatore: Kapocsi Beatrix, Dario Li Voti
Organico: pianoforte, chitarra, clarinetto, percussioni
Arrangiatore: Cristiano Giardini
Organico: Clarinetto, Chitarra, Sassofono, Flauto
Poco più di due minuti di musica, per uno dei classici natalizi più eseguiti: Astro del Ciel. Ma saranno due minuti ricchi di emozioni e novità, in questa versione per orchestra scolastica realizzata dal Maestro Giardini per gli allievi di strumento della sua scuola media ad indirizzo musicale.
L’atmosfera che sta per crearsi è chiara ed evidente sin dalle prime battute, grazie al basso che si muove ammiccante sotto la linea del tema. Esaurita l’introduzione, il mondo armonico del basso contagia l’intera partitura, col risultato che vi invitiamo ad ascoltare dal nostro video.
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Partitura gratis per Orchestra Scolastica n.2
Arrangiatore: Lucia Canio
Organico: Voce, Clarinetto, Chitarra, Pianoforte, Percussioni, Tromba, Sassofono, Ottavino
Nelle scuole ad indirizzo musicale si assiste spesso a spettacoli natalizi nei quali il pubblico si lascia cullare a tratti dalle note dei propri ricordi, e a tratti viene improvvisamente scosso da una novità, da un canto che non conosceva, o da un arrangiamento che si discosta dalla tradizione. Quest’ultimo è sicuramente il caso della versione di Astro del Ciel realizzata dalla prof.ssa Lucia Canio.
Introduzione leggera al pianoforte, tema all’ottavino, sostenuto dai clarinetti con armonie insolite, preludio ad un finale di sezione interrogativo, e finalmente, nell’allegro, si svela l’anima jazz dell’arrangiamento. Da questo momento in poi una girandola di variazioni trasporterà il pubblico tra dialoghi di compagini orchestrali sempre diverse, ritmi, assoli, e atmosfere che, pur in maniera omogenea, mai si ripropongono identiche a se stesse in partitura.
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Partitura gratis per Orchestra Scolastica n.3
Arrangiatore: Stefano Cianci
Organico: Voce, Clarinetto, Chitarra, Pianoforte, Percussioni
Genere: Canti Natalizi
Nella versione di Stefano Cianci per orchestra di Scuola Media ad Indirizzo Musicale, Astro del Ciel acquista sonorità inedite e godibilissime armonizzazioni. L’introduzione è affidata ai clarinetti, sostenuta da un morbido accompagnamento pianistico, e puntellata da inserti tematici appartenenti al tema originale affidati alle chitarre e al glockenspiel. Nel momento in cui la voce entra col celebre tema di Astro del Ciel, il pianoforte prosegue il suo tappeto armonico, al cui completamento contribuiscono tutti gli altri strumenti, mentre le percussioni creano atmosfere suggestive con richiami espliciti alla tradizione natalizia, senza rinunciare a tocchi di piacevole modernità jazzistica.
La scrittura armonica di clarinetti e chitarre si interrompe occasionalmente per recitare brevi frammenti di canone (inserti tratti dall’introduzione dello spartito) e cromatismi di passaggio. La partitura termina così com’era iniziata, con un richiamo al tema dell’introduzione, per concludersi definitivamente con una cadenza accordale quasi ingenua nella sua semplicità.
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