Dopo aver raccontato alla Fata Confetto tutte le peripezie con cui è riuscito a sconfiggere il famigerato Re dei Topi, anche grazie all’aiuto di Clara, lo schiaccianoci si riposa assistendo ad una serie di danze cui partecipa tutto il palazzo della Fata Confetto. Una delle ultime è proprio la Danza della Fata Confetto, nella quale la padrona di casa si esibisce in un delicatissimo balletto.
Si tratta di una delle parti più famose de Lo Schiaccianoci di Tchaikovsky. Lo spartito era stato ultimato nel 1891, ma fu proposto al grande pubblico prima in forma esclusivamente strumentale, grazie ad una suite dei brani più significativi, nel marzo del 1892, e solo a dicembre andò in scena nella forma completa del balletto.
DANZA DELLA FATA CONFETTO, da Lo Schiaccianoci, di Tchaikovsky
Spartito gratis per ensemble di clarinetti
Compositore: Pyotr Ilyich Tchaikovsky
Arrangiatore: Laura Rigamonti
Organico: 3 clarinetti e 1 clarinetto basso
Genere: Musica Classica e Natalizia
Nell’arrangiamento di Laura Rigamonti per quartetto di clarinetti, il clarinetto basso assume funzioni che in organici più larghi sarebbero certamente toccate ad altri. Riassumere la ricchezza timbrica, ritmica, armonica di Tchaikovsky in uno spartito di sole 4 voci, è impresa per la quale bisogna fare di necessità virtù.
Se non stupisce il tema principale spetti al clarinetto 1, ed il secondo ed il terzo clarinetto sembra siano lì a seguirlo per enuclearne le armonie nascoste, non può non sorprendere il clarinetto basso, così fortemente caratterizzante nell’originale quartina discendente di Tchaikovsky, venga qui utilizzato per riprodurre i pizzicati degli archi. Si diceva, infatti: di necessità, virtù.