Lo Schiaccianoci, che il tempo avrebbe dimostrato essere uno dei contenitori più densamente popolati di capolavori nella storia della musica classica, vide la luce per la prima volta in forma di suite orchestrale, anche se in realtà il lavoro commissionato a Tchaikovsky prevedeva la composizione di musiche destinate ad un balletto (la cui prima giunse qualche mese più tardi). La seconda parte della suite comprendeva una serie di Danze famosissime: La Danza della Fata Confetto, La Danza Araba, La Danza Russa, La Danza Cinese, La Danza degli Zufoli.
Ci occuperemo oggi della Danza della Fata Confetto, che porta ai massimi livelli l’uso della celesta, per ricreare insieme ai pizzicati degli archi un clima di incanto e magia, con una punta di mistero nel suono cupo del clarinetto basso. Lo spartito prevede che all’esposizione del tema seguano un episodio centrale, concluso da una cadenza affidata proprio alla celesta, e, prima del finale, una riproposizione della prima parte.
DANZA DELLA FATA CONFETTO
da ‘Lo Schiaccianoci’ di Tchaikovsky
Spartito gratis per Pianoforte a 4 Mani
Compositore: Pyotr Ilyich Tchaikovsky
Arrangiatore: GC
Organico: Pianoforte a 4 mani
Genere: Musica Classica, Natale
Difficoltà: Piuttosto Facile
L’arrangiamento che vi proponiamo de La Danza della Fata Confetto è stato realizzato da Giuseppe Cataldi per i suoi allievi di pianoforte di Scuola Media ad Indirizzo Musicale. Il 4 mani pianistico permette di gestire con facilità la zona acuta, che nell’originale corrisponde nella maggior parte dei casi alla celesta, e la zona dei bassi, che consistono nei pizzicati degli archi o nel suono soffuso e cavernoso del clarinetto basso.
Lo spartito comincia con la famosa introduzione interlocutoria, cui il pianoforte primo sovrappone il tema della celesta, un classico 16 misure che nella seconda serie di 8 battute va a conclusione anziché sospendersi sulla dominante. Il Pianoforte Secondo sarà costretto occasionalmente a qualche estensione inconsueta verso destra, per evitare un’eccessiva frattura tra gli acuti ed i bassi.
La Danza della Fata Confetto prevede un episodio centrale nel quale il sottobosco magico che sembrava pervadere gli scintillii iniziali guadagna improvvisamente la scena, in particolar modo con fiati e viole. In luogo dei ribattuti si è preferito affidare al Pianoforte Secondo un disegno di terzine di crome con i ribattuti distribuiti all’interno di piccoli salti intervallari di terza. Il Pianoforte Primo esegue ancora una volta la parte (ridotta) della celesta, insieme agli intercalari dei corni.
La terza parte dello spartito consiste nella riproposizione della prima, variata in nulla se non nell’accompagnamento del Pianoforte 2, che anziché eseguire bicordi contemporanei, li glissa. Non sono stati aggiunti orpelli ulteriori a questa riproposizione tematica per non sovraccaricare il lavoro degli studenti, i quali hanno già dovuto sostenere nel corso della lettura una sovrabbondanza di accidenti musicali alla quale non sempre sono abituati.