Watermark è il titolo dell’album che ha conferito ad Enya, artista irlandese, una dimensione internazionale assolutamente inaspettata. Watermark è anche la prima delle dodici canzoni presenti nell’album pubblicato dalla Warner Music, e nonostante porti lo stesso nome dell’album, non è la canzone che tra le dodici ha riscosso il maggior successo. Questo onore spetta ad Orinoco Flow, ma Watermark contiene in sé tutte le caratteristiche e le ambizioni della musica new age.
Lo spartito originale di Watermark non prevede interventi vocali, ed è scritto interamente per pianoforte, con l’arricchimento di archi sintetizzati dai valori molto lunghi. La struttura della canzone è un classico ABA, in cui la centralità di B non spicca per contrasto, ma piuttosto deriva da A ed in esso rifluisce. La melodia è così semplice che sembra quasi rivestire funzioni armoniche di base, così come lo è l’accompagnamento arpeggiato della mano sinistra del pianoforte. Le caratteristiche di Watermark fanno sì che sia presente in molte delle raccolte di Youtube incentrate sulle musiche rilassanti.
WATERMARK
Spartito gratis per Flauto e Vibrafono
Compositore: Enya
Arrangiatore: Fabrizio Bartolini
Organico: Flauto, Percussioni (vibrafono)
Genere: Canzone
Difficoltà: Intermedia
Watermark, nella versione di Fabrizio Bartolini, evoca esattamente le stesse sensazioni procurate dall’originale, e ciò avviene soprattutto per la scelta degli strumenti musicali impiegati. Nonostante essi differiscano profondamente dalle sonorità di pianoforte più archi, il flauto ed il vibrafono sembrano potersi perfettamente integrare nelle atmosfere di musica celtica cercate e realizzate da Enya, il primo perché storicamente impiegato nella musica irlandese, il secondo in virtù di un pedale di risonanza che sospende nell’aria armonie e bassi delicati.
Per il resto lo spartito riprende molto fedelmente le melodie e le armonie della canzone. Le prime resteranno per tutto il brano un’esclusiva del flauto, le seconde verranno eseguite dal vibrafono. Si può avere un assaggio della splendida fusione delle due sonorità già a battuta 3, quando, esaurita la breve introduzione del vibrafono, i due strumenti eseguono il tema di A, e lo replicano subito dopo. Un breve episodio, leggermente diverso dal primo costituisce la sezione B, prima che ritorni A, prima rinvigorito dal volume sonoro di B, e poi più dimesso, come all’inizio della partitura.
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