Gli Angeli delle Campagne (noto forse ad alcuni sotto il nome di Gloria in Excelsis Deo, dal testo del ritornello) è un canto natalizio che perde le sue origini nel lontano 1700 francese. Nacque con il nome di Les Anges Dans Nos Campagnes, ma l’autore o gli autori di musica e testo restano ignoti. Le modifiche apportate al testo riguardano soprattutto traduzioni nazionali, tra le quali spicca quella inglese: Angels We Have Heard on High.
Visto che le versioni ufficiali di questa canzone cominciarono a circolare più di un secolo dopo la sua data di composizione, non si può parlare di una vera e propria partitura originale cui rapportarsi. Ma in generale si tende a considerare fissa la progressione discendente del ritornello, ed un piccolo canone, nel quale la seconda voce imita la prima a distanza di una quinta.
GLI ANGELI DELLE CAMPAGNE
Angels We Have Heard on High, Les Anges Dans Nos Campagnes
Partitura gratis per Orchestra Scolastica
Arrangiamento di: Mariella Colantuono
Organico: flauto, oboe, clarinetto, sassofono, corno, tromba, trombone, violino, viola, violoncell
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Arrangiatore: Federico Marro
Organico: Chitarra, Clarinetto, Pianoforte, Percussioni
Dopo due battute introduttive, il canto natalizio si manifesta immediatamente grazie al tema eseguito al glockenspiel, con la complicità di un pianoforte 1 (sempre molto presente nel brano, fin quasi a costituirne il protagonista) che esegue un controcanto inedito. Così comincia la versione de Gli Angeli delle Campagne, pensata e realizzata da Federico Marro per la sua orchestra di Scuola Media ad Indirizzo Musicale SMIM.
Nella riesposizione dello stesso tema si assiste ad un rimescolamento dei ruoli tra gli strumenti, con l’aggiunta di altre linee che contribuiscono ad arricchire la partitura di nuove armonie e sonorità. La parte del Gloria, solitamente esplosiva nel tentativo di sottolineare il testo con musica conseguente, in questo caso suona invece come una voce isolata che contagia le altre fino ad invitarle al canto comune.
Splendida, ancora più perchè inaspettata, la modulazione che porta alla riproposizione de Gli Angeli delle Campagne in sol maggiore, con alcune differenze rispetto alla prima parte, in grado di ridestare l’attenzione in chi ascolta.
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L’articolo continua con un altro arrangiamento dello stesso brano
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Arrangiatore: GC
Organico: Chitarra, Flauto, Pianoforte, Violino
L’arrangiamento de Gli Angeli delle Campagne, elaborato per allievi di Scuola Media ad Indirizzo Musicale, prevede un organico orchestrale composto da chitarra, flauto, pianoforte, e violino. Le chitarre si dividono in due linee più basso (elettrico o acustico), due linee anche per il flauto e per il violino, ed un quattro mani per il pianoforte. La maggior parte della conduzione melodica spetta al flauto 1, ma viene raddoppiato o sostituito a più riprese.
La partitura prevede una prima esposizione di strofa più ritornello, ed una ripetizione sostanzialmente simile delle stesse, con piccole variazioni. Si comincia con le 8 battute della strofa, di cui le prime quattro consistono in un duetto tra flauto 1 e violino 1, accompagnato dai valori lunghi del basso e dagli accordi del pianoforte. Nelle rimanenti battute il pianoforte si anima di un nuovo disegno in crome, ed il flauto 2 intona un controcanto.
Il primo ritornello espone il famosissimo tema de Gli Angeli delle Campagne al flauto. Mentre flauto 2 e violino 1 giocano sui ritardi, gli altri strumenti impiegati eseguono piccole linee ascendenti e discendenti che moltiplicano in un gioco di specchi e riflessi la melodia del tema. Nella seconda esposizione del ritornello è il violino 1 ad eseguire il tema, mentre al flauto 1 è assegnato un nuovo controcanto, che confluisce sul violino nella parte finale della melodia.
Una semplice ascesa del violino 2 porta in alto con sè anche le sonorità della partitura, leggermente sopite sul chiudere della prima parte. L’andamento del brano è da intendersi più moderato rispetto a quanto non siamo abituati ad ascoltare con Gli Angeli delle Campagne. Questo per consentire alle singole componenti orchestrali di eseguire i propri spartiti con espressività, evitando l’accavallarsi frenetico delle linee l’una sull’altra.