Era il 6 Dicembre del 1971 quando John Lennon e Yoko Ono vollero comunicare al mondo il loro messaggio di pace, imprimendogli una forte sfumatura polemica nei confronti della politica guerrafondaia degli Stati Uniti d’America, allora impegnati nella campagna in Vietnam. Era il 6 Dicembre del 1971 quando Happy Xmas (o Happy Christmas, o War is Over che dir si voglia), venne accolta nell’olimpo delle canzoni natalizie più famose di tutti i tempi.
Se il testo fu creato per consentire a John e Yoko di esprimere le proprie opinioni, della musica non si può dire altrettanto. Provate a cercare Stewball su Internet, e troverete tra i risultati notevoli un’interpretazione di Peter, Paul, and Mary, del 1963, del tutto simile a Happy Christmas. E ce ne sono di molto più antiche. L’ex Beatles ha semplicemente rifinito melodicamente i passaggi più prevedibili, e conferito allo spartito un’aria meno folk e più moderna.
HAPPY XMAS
Happy Christmas, War is Over
Spartito gratis per Pianoforte a 4 mani
Compositore: John Lennon
Arrangiatore: GC
Organico: Pianoforte 4 mani
Genere: Canti Natalizi, Canzoni Moderne
Difficoltà: Abbastanza Facile
La struttura di Happy Xmas (o Happy Christmas), in questo arrangiamento pensato da Giuseppe Cataldi per allievi di Scuola Media ad Indirizzo Musicale, non si discosta granchè dall’originale. Il periodo principale, formato da 8 battute, viene ripetuto alla quarta subito dopo essere stato esposto in sol, con qualche piccola modifica. Segue una frase simile, che ha però una tonalità ed un epilogo diversi.
La composizione di questi periodi molto simili tra loro, prevede un basso affidato al pianoforte 2; una linea centrale costituita da un controcanto di 4 semiminime puntate (War is Over), nascosta nello spartito e desumibile dalle note di entrambi i pianisti (mano destra del secondo e mano sinistra del primo); ed infine la linea del tema, prevista per la mano destra del pianoforte 1, con l’aiuto occasionale della sinistra.
La seconda parte di Happy Xmas sarebbe identica alla prima “trilogia” di periodi, se non fosse per la linea centrale (il war is over del coro, nell’originale), che acquista maggiore profondità con il raddoppio alla terza, spostata all’ottava superiore per esigenze di facilità esecutiva, ma il cui effetto rimane percepito come si trovasse sotto il controcanto, a formare una linea parallela a distanza di terza maggiore.
Quando questa linea centrale abbandona il suo ruolo di comprimaria e conquista la scena dello spartito, nel finale, la destra del pianoforte 1 non esegue più il tema, ma un accompagnamento di accordi ribattuti ed insistiti, con il resto delle mani a replicare quanto avevano fatto finora. Lo spartito è piuttosto semplice, pertanto si adatta bene a piccoli esecutori, di seconda media (se viene eseguito a fine anno, è adatto anche ad allievi di prima media).
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