Indagare sui motivi per cui il tema dell’ Inno alla Gioia di Beethoven s’è guadagnato una sicura immortalità musicale è un esercizio che richiederebbe interi trattati, rinnovati costantemente dalle ragioni di chi si trova via via a scriverne. La semplicità melodica, la chiarezza armonica, le scelte timbriche, l’andamento ritmico, il concorso di ognuno di questi elementi: cosa, precisamente, ha fatto di una melodia, leggenda?
Tutto è stato sviscerato, di quel tema del quarto movimento della Nona Sinfonia. Eppure non si smette di parlarne, e ancora si continuerà a farlo nei prossimi secoli, perché l’ Inno alla Gioia si rivolge agli uomini di ogni tempo, ed ognuno di quegli uomini continuerà ad intuire la presenza di un messaggio importante in quella partitura, che prescinde dal testo di Schiller, e genera l’impulso profondo a comprenderla.
INNO ALLA GIOIA, dalla Sinfonia n.9 di Beethoven
Partitura gratis per Orchestra Scolastica
Compositore: Ludwig Van Beethoven
Arrangiatore: Marco Paolino
Organico: Flauto, Clarinetto, Chitarra, Pianoforte, Violoncello, Violino, Sassofono, Tromba, Percussioni
Genere: Musica Classica
La versione dell’Inno alla Gioia inviataci da Marco Paolino si compone di due parti. Una introduzione dalle sonorità contenute, ed un pieno orchestrale che aggiunge una verve moderna alle classiche note e armonie del brano beethoveniano. Batteria e ritmi puntati gli ingredienti principali della trasformazione, per un arrangiamento che a molti dei nostri alunni potrebbe piacere più dell’originale.
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INNO ALLA GIOIA, dalla Sinfonia n.9 di Beethoven
Partitura gratis per Orchestra Scolastica
Compositore: Ludwig Van Beethoven
Arrangiatore: Gianfranco Granata
Organico: Flauto, Clarinetto, Chitarra, Pianoforte, Violoncello
Genere: Musica Classica
In questa versione leggera dell’Inno alla Gioia la melodia ideata da Beethoven risuona nel timbro chiaro dei flauti, raddoppiati con la mano destra del pianoforte, mentre la sinistra muove i bassi in figurazioni di minime, a differenza dei violoncelli, che procedono per semibrevi. La chitarra rende i ritmi più caratteristici, mentre il clarinetto per lo più segue a distanza variabile il tema. Un arrangiamento facile, con il quale potrebbe confrontarsi anche un’orchestra di prime.
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INNO ALLA GIOIA, dalla Sinfonia n.9 di Beethoven
Partitura gratis per Orchestra Scolastica
Compositore: Ludwig Van Beethoven
Arrangiatore: Raffaele Malena
Organico: Flauto, Clarinetto, Sassofono, Tromba, Violino, Chitarra, Pianoforte
Genere: Musica Classica
Per un’orchestra scolastica è sempre utile avere in repertorio l’Inno alla Gioia, perchè può essere utilizzato in un gran numero di circostanze, risultando oggi ormai uno standard conosciuto da tutti, e di cui tutti intuiscono se non altro la grande visione. La cosa più importante, per un uso di questo tipo, è quindi il tema.
Ed il tema, nell’arrangiamento proposto dal maestro Malena, è più che sottolineato, da flauti, clarinetti, trombe, e violini. In partitura trovano posto ovviamente anche altri elementi, come la seconda voce di sassofono e clarinetto, la linea dei bassi (in mano a clarinetto basso, basso tuba, e basso elettrico), e le parti di organo e pianoforte che, insieme ai bassi, contribuiscono in maniera decisiva alla creazione di armonie, anche particolari.
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INNO ALLA GIOIA, dalla Sinfonia n.9 di Beethoven
Partitura gratis per Orchestra Scolastica
Compositore: Ludwig Van Beethoven
Arrangiatore: Fabrizio de Rosa
Organico: Voce, Flauto, Violino, Chitarra, Pianoforte, Percussioni
Genere: Musica Classica
Difficoltà: Base, Intermedia
L’arrangiamento dell’ Inno alla Gioia realizzato da Fabrizio de Rosa per orchestre di Scuola Media ad Indirizzo Musicale riflette sin dall’introduzione tutta la positività dell’originale beethoveniano, ma progressivamente ne rivela la pienezza, utilizzando le ripetizioni della melodia per innestarvi ogni volta un elemento musicale nuovo. Processo che già si nota nella costruzione delle prime quattro battute introduttive, dove le energie prodotte dai bassi sembrano spese per rilanciarsi.
La partitura entra nel vivo nel momento in cui il coro, accompagnato dall’orchestra, intona le prime riconoscibilissime note della melodia. L’orchestra si muove in maniera piuttosto omoritmica, schema spezzato dai bassi del pianoforte e dal basso, che puntellano le seminime con il ritmo puntato, proprio delle conclusioni di ogni semifrase.
Segue una ripetizione della seconda parte del periodo (nello schema AABA, il BA), che suona più tensiva di quella appena eseguita, grazie all’inserimento di pedali di dominante e di tonica da parte dei violini, in zone comunque chiare e poco “drammatiche”. Lo stesso espediente viene riutilizzato nel momento in cui l’intera melodia dell’ Inno alla Gioia viene riproposta dall’inizio, con l’ingresso però delle percussioni.
Con batteria, triangoli e timpani, l’orchestra ora può avvalersi di un pieno orchestrale piuttosto largo, che prevede due linee per ogni strumento, eccezion fatta per i violini, che contribuiscono alla partitura con tre linee anzichè due. Le percussioni rievocano i ritmi puntati, e “costringono” i bassi a spingersi oltre in termini di dinamismo, aggiungendo in slancio piccole volatine di crome.
Il finale di questa versione dell’ Inno alla Gioia di Beethoven utilizza un’altra sezione del Quarto Movimento della Nona Sinfonia, per chiudere l’arrangiamento. Proposto il frammento tematico da chitarre, percussioni e pianoforti, lo si ribadisce immediatamente dopo in un pieno cui partecipano anche i flauti ed i violini, per una coda magistralmente orchestrata.