L’andamento ritmico è incredibilmente ripetitivo, l’estensione melodica non supera le cinque note. Messa così, non sembrerebbe la descrizione di una delle melodie più celebri al mondo. Eppure è vero: l’Inno alla Gioia si è imposto nel panorama della musica occupando sicuramente la top 5 dei brani più noti. E l’ha fatto con pochi mezzi, ma incredibilmente efficaci. Riprova ne è il fatto che non tutti conoscono la versione originale. Tutti invece sanno canticchiarne il tema.
Studiare nel corso del triennio almeno una versione dell’inno alla gioia, sullo strumento scelto, è una necessità a cui pochissimi di noi si sono sottratti. Fare dell’Inno alla Gioia un’occasione per suonare insieme, è forse però la migliore delle destinazioni didattiche possibili, perchè consente con poco di apprendere molto, dello spartito, del messaggio, dell’importanza di operare insieme per il bene comune.
INNO ALLA GIOIA
Spartito gratis per ensemble di percussioni
Compositore: Ludwig van Beethoven
Arrangiatore: Fabrizio Bartolini
Organico: Glockenspiel, Triangolo, Xilofono, Percussioni
Genere: Musica Classica
Grazie a questo arrangiamento proposto dal Maestro Fabrizio Bartolini, molti piccoli percussioni potranno utilizzare le competenze acquisite durante il primo anno di studi per realizzare un brano conosciutissimo, che non pone particolari problemi a livello tecnico. L’Inno alla Gioia, in questa versione, viene proposto per due glockenspiel, uno xilofono, un triangolo, e una linea ritmica adattabile a qualsiasi membranofono.
La melodia è affidata principalmente al primo glockenspiel. Il secondo lo segue perlopiù una terza sotto, ma ci sono sezioni dell’arrangiamento nelle quali si cimenta con la parte principale, scambiandosi momentaneamente di ruolo col primo glockenspiel. Lo xilofono viene utilizzato come rafforzativo armonico, mentre la sezione ritmica è nelle mani delle ultime due linee, triangolo e percussioni, quasi per intero sovrapponibili.
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