La storia di Jingle Bells, uno dei canti più rappresentativi del Natale, è in realtà tutt’altro che natalizia: il suo target originario era un pubblico di bevitori da taverna che desideravano intonare qualcosa nel giorno del Ringraziamento. A comporre testo e musica di Jingle Bells fu nel 1857 James Pierpont, un compositore la cui vita non faceva supporre certo fosse uno stinco di santo (lasciò moglie e figli per imbarcarsi nella famosa corsa all’oro americana).
Pierpont pubblicò il suo spartito con il titolo di ‘One Horse Open Sleigh’ (la slitta trainata da un cavallo), e si racconta realizzò la partitura in una taverna di Medford, in Massachusetts, dove erano popolari le gare con le slitte, da seguire accompagnati da abbondanti bicchieroni di alcolici vari. L’ambientazione, il pubblico, il testo, tutto lascia anche intuire da parte di James un’aperta polemica nei confronti del padre (un reverendo noto per le intransigenti posizioni proibizioniste). Ma il successo della canzone arrivò due anni dopo la sua pubblicazione, nel 1859, quando James modificò il titolo in ‘Jingle Bells’ (campanellini), e ne fece un canto natalizio.
JINGLE BELLS, di James Pierpont
Partitura gratis per Orchestra Scolastica
Arrangiatore: Massimiliano Murfone
Organico: flauto, clarinetto, violino, chitarra, pianoforte, percussioni
Arrangiatore: Raffaele Malena
Organico: flauto, clarinetto, sassofono, tromba, chitarra, pianoforte, percussioni
Arrangiatore: Gabriele Casella
Organico: flauto, clarinetto, pianoforte, chitarra
Arrangiatore: Gianfranco Granata
Organico: flauto, clarinetto, percussioni, chitarra, pianoforte, violoncello
Arrangiatore: Michele Giovinazzo
Organico: clarinetto, violino, pianoforte, percussioni
Arrangiatore: Claudio Mautone
Organico: Flauto, Pianoforte, Percussioni, Sassofono, Violino
In questa versione di Jingle Bells, inviataci da Claudio Mautone, si alternano momenti diversi, prima che il canto natalizio che tutti conosciamo si palesi in tutta la sua allegra evidenza. L’introduzione, infatti, non lascia presagire assolutamente nulla. La prima parte presenta la strofa di Jingle Bells, ma in versione dimessa, lenta e riflessiva. La batteria riporta il tema della strofa al tempo originale. Le risposte del sassofono, il tocco d’originalità in una partitura che rappresenta un sonoro omaggio alla tradizione.
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Arrangiatore: Massimiliano Murfone
Organico: Flauto, Clarinetto, Chitarra, Pianoforte, Percussioni
L’arrangiamento natalizio che vi stiamo per proporre si presenta “ufficialmente” come Jingle Bells, ma l’ufficialità si ferma al titolo. In realtà la versione di Murfone propone un’alternanza costante tra “Jingle Bells” e “When the Saints“, gospel statunitense altrettanto celebre, ma del tutto estraneo al contesto natalizio. When the Saints veniva infatti utilizzato come marcia funebre, per quanto sui generis.
E allora vien da chiedersi cosa ci faccia When the Saints al fianco di Jingle Bells, una marcia di santi in contesto apocalittico al fianco di una rumorosa gara di slitte sulla neve. La risposta forse è in New Orleans, la patria del jazz, dove sembra fosse abitudine accompagnare i defunti con canti lenti fino al cimitero, ed esplodere il ragtime non appena girato l’angolo, sulla strada del ritorno a casa. Un entusiasmo liberatorio, quindi, che rende le note dei due canti complementari nello spartito, pur non essendolo in nulla.
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Arrangiatore: Francesco Iannitti Piromallo
Organico: Flauto, Chitarra, Pianoforte, Violino
Jingle Bells è certamente tra i brani natalizi uno dei più briosi. Ma l’effervescenza che questa versione di Francesco Iannitti Piromallo è in grado di procurare alle famosissime note di Jingle Bells non è cosa da poco. Il rimbalzo timbrico iniziale tra violini e flauti, serratissimo, è solo un preludio in quattro battute di quanto sta per accadere. Dalla strofa in poi, infatti, ogni punto di riposo della melodia è scientificamente sollecitato dai ribattuti del flauto, cui fanno eco quelli dei violini al riprendere del tema.
Il dialogo serrato tra voci è replicato in maniera diversa nelle chitarre, che imbastiscono un discorso ininterrotto, fino al ricongiungimento omoritmico di chitarra 2 e 3 in corrispondenza del ritornello. Lo stesso accade per le tre linee di violini. La partitura sembrerebbe uniformarsi proprio sul più bello, se non fosse per una straordinaria trovata pirotecnica al pianoforte, che esegue un disegno in semicrome degno dei circhi felliniani musicati da Rota, e per i flauti, che giocano con ritmi lunghi, ora d’anticipo, ora di ritardo.
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Arrangiatore: Stefano Cianci
Organico: Clarinetto, Sassofono, Chitarra, Basso, Pianoforte, Percussioni
L’idea alla base di questa versione di Jingle Bells è nata da un’intuizione di Jerry Williams, il quale scrive per orchestra di fiati ‘Jingle Bells around the World’, un brano in cui il celebre tema natalizio è declinato in varie chiavi sonore, appartenenti ad aree geografiche diverse. Stefano Cianci ha rielaborato la versione per fiati di Williams, adattandola ad uno spartito per orchestra di Scuola Media ad Indirizzo Musicale. Rispetto all’originale cambia non solo l’organico, ma anche la tonalità, mantenuta stabile per evitare eccessive difficoltà di lettura e intonazione.
Con l’introduzione veniamo catapultati nella leggera ieraticità della musica giapponese, atmosfera che si scioglie ben presto per dar voce al tema di Jingle Bells così come tutti noi lo conosciamo in Europa. Nella successiva proposta geografica l’orchestra scolastica si trasforma in un gruppo di mariachi messicani, cui fanno eco le zampogne e le cornamuse della Scozia. Lì nei pressi potremmo sentire i rintocchi del Big Ben a Londra, nel quale trascolora il tema natalizio, prima di affrontare le fredde nevi della Russia, e nel finale il celeberrimo ‘Stars and Stripes Forever’, di matrice statunitense.