Nel 1945 la celebre Edith Piaf scrisse il testo di una canzone, che sottopose immediatamente al suo arrangiatore di fiducia, tale Robert Chauvigny. Quest’ultimo però rifiutò l’incarico perchè non riteneva le parole della Piaf fossero all’altezza della sua levatura artistica. Fu così che la cantante francese si rivolse ad un altro musicista, Louis Gugliemi. Fu senz’altro la scelta giusta, perchè da questo sodalizio artistico nacque una delle canzoni francesi più famose di sempre: La Vie en Rose.
La partitura fu quindi uno straordinario punto d’incontro tra la musica di Louiguy e l’inesauribile fiducia nell’amore della Piaf, che nel testo cantava proprio il suo “vedere la vita rosa”. Intere generazioni di musicisti si sono confrontati con questa canzone nei decenni a venire, facendola diventare un classico intramontabile, su cui lasciare ognuno la propria personalissima impronta musicale: Louis Armstrong, la Dietrich, la Fitzgerald, Celine Dion, Donna Summer, e tanti altri artisti.
LA VIE EN ROSE
Partitura per orchestra scolastica
Compositore: Edith Piaf
Arrangiatore: Michele Dotto e Mario Gerosa
Organico: Voce, Flauto, Sassofono, Tromba, Corno, Fagotto, Violoncello, Pianoforte, Percussioni
Genere: Canzone
L’arrangiamento che vi stiamo per proporre è stato realizzato a quattro mani dai due Maestri Michele Dotto e Mario Gerosa. Una versione pulita e intellegibile de La Vie en Rose, nella quale qualsiasi orchestra di Scuola Media ad Indirizzo Musicale può cimentarsi, organico permettendo. In questo caso gli strumenti musicali coinvolti, oltre al coro, sono: flauto, sassofono, tromba, corno, fagotto, violoncello, pianoforte, glockenspiel, marimba, vibrafono.
Dopo una breve introduzione esclusivamente strumentale di quattro battute, il coro intona la prima strofa, sostenuto da un’orchestra discreta, e raddoppiato da sax, trombe, vibrafono e pianoforte. Di questi quattro strumenti, solo trombe e pianoforte continueranno a realizzare la linea del canto anche durante il ritornello. Sax e vibrafono verranno infatti sostituiti da flauto e glockenspiel. Nell’ultima ripetizione della strofa avverrà un ulteriore rimescolamento di funzioni tra gli strumenti presenti in partitura
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a sostegno di Medici Senza Frontiere.
