La partitura che vi stiamo per proporre è un “medley” tra due famose canzoni di David Bowie: Life on Mars e Space Oddity. Nel 1968 Bowie fu incaricato di riscrivere una canzone francese di Claude Francois, ma la Decca non trovò adeguato il suo progetto, e lo affidò a Paul Anka, che scrisse My Way, portato al successo da Frank Sinatra. Qualche anno più tardi, nel 1973, giocando con gli stessi accordi di May Way, Bowie scrisse musica e testo di Life on Mars?, “inspired by Frank”, come recitava la dedica in copertina.
Space Oddity è un brano del 1969, e forse rappresenta la prima vera gratificazione per David Bowie in termini di pubblico e consensi. Le fonti di ispirazione di Space Oddity vanno dalle recenti suggestioni dei viaggi nello spazio, a modelli musicali che spaziano dal mondo del folk rock americano al sound dei Bee Gees. Sul significato del testo, invece, ancora si dibatte. Di certo c’è quanto affermava Bowie stesso: “Riguarda l’alienazione“.
LIFE ON MARS e SPACE ODDITY
di David Bowie
Partitura gratis per Orchestra Scolastica
Compositore: David Bowie
Arrangiatore: Matteo Arena
Organico: Chitarra, Clarinetto, Flauto, Percussioni, Pianoforte, Sassofono, Tromba, Violino
Genere: Canzone
Difficoltà: Medio Alta
L’idea di questa partitura nasce dalla recente scomparsa dell’autore, che ha certamente colpito l’animo dei giovani musicisti anche grazie all’indiscussa qualità delle sue composizioni. Il primo brano, Life on Mars, è stato pubblicato nel 1973 e fa parte dell’album “Hunky Dory”. Space Oddity fu pubblicato invece come 45 giri nel 1969. Entrambi i brani rientrano certamente tra più celebri di David Bowie, ma sono prima di tutto brani che hanno fatto la storia della musica pop-rock.
L’arrangiamento è pensato per un’orchestra di terza media composta da Flauti, Clarinetti, Sassofoni, Trombe, Chitarre, Tastiere, Percussioni e Violini, ovvero quella dell’Istituzione Scolastica Eugenia Martinet di Aosta. I temi della strofa, del bridge e del ritornello si spostano da una sezione strumentale all’altra, cercando di dare a tutti i componenti dell’orchestra dei momenti in cui “emergere”.
Ogni strumento ha inoltre una prima e una seconda parte, quest’ultima leggermente più semplice rispetto alla prima. Le canzoni del cantante londinese sono state arrangiate dal prof. Matteo Arena in modo da avere un’orchestrazione il più possibile fedele alle sonorità originali, pur tenendo conto delle difficoltà che possono sorgere per i ragazzi di un’orchestra di terza di una Scuola Media ad Indirizzo Musicale.
La partitura è strutturata in due parti: la prima, più corposa, è Life on Mars, le cui tre sezioni (strofa, bridge e ritornello) vengono eseguite due volte. Alla fine del secondo ritornello si giunge all’atteso finale di Life on Mars, che tuttavia, invece di risolvere sull’accordo di tonica, cade a sorpresa sul primo accordo del riff di chitarra di Space Oddity (trasposta per l’occasione in Sib maggiore). Di essa ascolteremo soltanto il ritornello e la parte conclusiva, che chiusa dal ritorno del riff di chitarra (supportato anche dalle tastiere), accompagnato dal battito di mani di tutto il resto dell’orchestra.
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