Nel 1998 Tornatore sfornò uno dei suoi maggiori successi cinematografici: La Leggenda del Pianista sull’Oceano, tratto da un monologo teatrale di Baricco. La musica era elemento fondante di questa pellicola, pertanto occorreva una colonna sonora d’eccezione. Il Maestro Ennio Morricone dava ampie garanzie in questo senso. Dopo un anno di lavoro, il risultato fu una colonna sonora di ben 30 pezzi, molti dei quali permeati dell’atmosfera jazzistica di inizio 1900. Tra questi il piccolo gioiello di cui vorremmo condividere la nostra rivisitazione: A Mozart Reincarnated.
La versione originale del brano è esclusivamente pianistica. Si ispira probabilmente ad una piccola cellula tematica tratta dal primo movimento della Sonata K 331 di Mozart (la stessa che ha nel terzo movimento la famosa Marcia Turca, di cui vi abbiamo proposto tempo fa una versione per pianoforte a 6 mani). Ma dopo l’iniziale accenno lo spartito abbandona immediatamente l’originale mozartiano per addentrarsi in uno stile che conserva l’eleganza e la purezza del compositore salisburghese, arricchendolo progressivamente di una modernità che trova libero sfogo solo poco prima del finale.
A MOZART REINCARNATED
da La Leggenda del Pianista sull’Oceano
Spartito per Flauto, Glockenspiel, e Vibrafono
Compositore: Ennio Morricone
Arrangiatore: Fabrizio Bartolini
Organico: Flauto, Percussioni (Glockenspiel, Vibrafono)
Genere: Colonna Sonora
Difficoltà: Facile
L’arrangiamento proposto da Fabrizio Bartolini per allievi di Scuola Media ad Indirizzo Musicale riproduce fedelmente le note di A Mozart Reincarnated, pur se con un organico totalmente reinventato, costituito da Flauto, Glockenspiel e Vibrafono. La scelta degli strumenti a percussione è studiata per rendere al meglio la delicatezza del brano, attraverso la sonorità cristallina del Glockenspiel, la soffusa emissione sonora del vibrafono, unite alle potenzialità espressive del flauto.
Il tema è costantemente nelle mani del Flauto, cui si aggiunge il Glockenspiel nelle parti dello spartito in cui è previsto un andamento per terze. I momenti più divaganti del brano, nei quali la melodia sembra momentaneamente liberarsi dall’andamento generale della partitura (per brevi tratti inizialmente, ed in maniera più decisa poco prima del finale), sono eseguiti esclusivamente dal Flauto, anche se costante è l’accompagnamento in sottofondo di un vibrafono che si mantiene discreto, nonostante il variare della linea del basso.
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