Nessun Dorma è una delle romanze più conosciute della Turandot di Giacomo Puccini, nonchè una delle più note del compositore e probabilmente dell’intera produzione operistica di tutti i tempi. A cantarla è Calaf, il principe che nottetempo sogna il momento in cui riuscirà a conquistare l’amore della sua amata Turandot. Cavallo di battaglia di moltissimi tenori, oggi è indissolubilmente legata al ricordo dell’interpretazione che ne dava Luciano Pavarotti.
La partitura è strutturata su una serrata alternanza di strofa e ritornello, di lunghezze variabili. Nonostante l’indiscusso protagonista della romanza sia il tenore, l’orchestra riveste un ruolo di primaria importanza nella conduzione del brano: tra asprezze armoniche e timbriche eteree, costituisce un terreno melodico morbido e costante dal quale il canto sembra spontaneamente emergere. Anche per questa ragione Nessun Dorma si presta particolarmente bene ad una versione esclusivamente strumentale, come quella che stiamo per proporvi.
NESSUN DORMA
da Turandot, di Puccini
Partitura gratis per Orchestra Scolastica
Compositore: Giacomo Puccini
Arrangiatore: Piermario Rudda
Organico: Chitarra, Clarinetto, Contrabbasso, Flauto, Percussioni, Pianoforte, Sassofono, Tromba, Trombone, Violino
Genere: Musica Classica
Difficoltà: Intermedia
L’arrangiamento del Maestro Piermario Rudda, realizzato per orchestra di Scuola Media ad Indirizzo Musicale, segue perfettamente la struttura della romanza originale, conferendole comunque una veste del tutto nuova sul piano timbrico, grazie ad una linea del canto affidata a strumenti musicali sempre diversi, e al continuo riassetto orchestrale che ne consegue. Nelle prime nove battute, corrispondenti alla prima strofa di Nessun Dorma, prima i sassofoni, e poi i violini, eseguono la linea melodica del tenore. Gli altri strumenti dell’orchestra si occupano di replicare i disegni ascendenti degli archi e gli accenti sul battere e sulle soste del canto.
Il progressivo crescendo del ritornello vien reso, come nella partitura originale, attraverso un graduale cumularsi sonoro di strumenti. La linea del canto è mantenuta costantemente da Flauto, Clarinetto, Sassofono, Glockenspiel, La tessitura orchestrale si avvale invece inizialmente del contributo di Pianoforte, Chitarra, Tromba, Trombone, e Contrabbassi, sui quali si innesta, con la seconda semifrase, il Violino. La terza semifrase subisce in questo arrangiamento il raddoppio all’ottava del Flauto, nella parte del tenore.
Il momentaneo ritorno della strofa, di sole quattro battute, è sottolineato dalla Tromba, accompagnata in un tratto dal raddoppio del Clarinetto, che poi si aggrega al resto dell’orchestra nel replicare la sezione degli archi. La tromba esegue anche il breve intervento del coro, che reintroduce il ritornello di Nessun Dorma, raddoppiata da Glockenspiel e Violino, mentre l’orchestra si esprime in passi cadenzati ed isoritmici, volti a sottolineare la differente vocalità di questa ripetizione del ritornello.
Il prosieguo della linea è ancora appannaggio della tromba, raddoppiata dalla maggior parte dei fiati, come avveniva precedentemente. Ma al momento della prima corona è il Flauto a detenere la linea del tenore, con la successiva collaborazione del Violino. Entrambi conducono il canto fino al celebre acuto, dopo il quale l’orchestra si lancia in una reminiscenza del tema del ritornello, quasi all’unisono, eccezion fatta per Pianoforte, Contrabbasso e Chitarra, che riempiono armonicamente, come hanno fatto nel corso dell’intera partitura.
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