Oh Happy Day è un canto che la tradizione ha decretato come natalizio, ma le sue origini col Natale hanno poco a che fare. Il senso del testo infatti non lascia spazio a dubbi: si tratta di un inno alla conversione, che celebra il felice giorno nel quale le anime verranno convertite al Cristianesimo.
Esistono diverse versioni di questo brano, da quella settecentesca di Doddrige – Freylinghausen, a quella ottocentesca di Rimbault. Quella oggi più diffusa ha ispirato lo spartito che stiamo per presentarvi. Si tratta dell’arrangiamento degli Edwin Hawkins Singers, che nel 1967 trasformarono una melodia e qualche parola ispirata in un successo mondiale.
OH HAPPY DAY
Spartito gratis per pianoforte
Compositore: Edward F. Rimbault
Arrangiatore: GC
Organico: Pianoforte
Genere: Canti Natalizi
Oh Happy Day in versione gospel ha nel ritmo la sua caratteristica primaria. Ma quel ritmo è particolarmente difficile da concepire e realizzare, per un allievo di scuola media ad indirizzo musicale, perchè raramente l’accompagnamento riposa sui tempi forti della battuta. In questo arrangiamento per pianoforte, per quanto di livello piuttosto avanzato, si prova ad ammortizzare la difficoltà del ritmo fondendo dei bicordi in disegni di sole crome.
Questo accade con la mano destra, nelle risposte di un ipotetico coro. Nella proposta del “solista”, invece, la mano destra interpreta la domanda, e la sinistra risponde, con sincopi semplici, formate da note singole, senza accordi nè bicordi. Molto meno problematico il ritornello, nel quale la melodia è quasi ferma, e l’accompagnamento è in realtà un pedale di sol che funge da riempitivo “acustico”.
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L’articolo continua con un altro arrangiamento dello stesso brano
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OH HAPPY DAY
Spartito gratis per pianoforte facile
Compositore: Edward F. Rimbault
Arrangiatore: GC
Organico: Pianoforte
Genere: Canti Natalizi
Contrariamente al precedente arrangiamento, questa versione di Oh Happy Day è molto facile da realizzare, anche per chi ha iniziato da poco lo studio del pianoforte. La domanda del solista è affidata alla mano destra (non accompagnata). La risposta del coro è affidata sempre alla mano destra, con bicordi, per differenziare e creare una sensazione meno monodica. Nel ritornello la destra procede per lunghi accordi, la sinistra con semplici ribattuti.