Nel 1730 Antonio Vivaldi scriveva a Praga il Concerto per Liuto in Re Maggiore RV93, una delle quattro opere della produzione del noto compositore italiano nelle quali il liuto ancora rifulgeva come straordinario strumento solista. Anche questo concerto, come gli altri composti per liuto, non è stato pubblicato mentre Vivaldi era in vita. Resta un manoscritto autografo conservato a Torino.
Si tratta in realtà di un concerto da camera per liuto, due violini, e basso continuo, nel quale le potenzialità dello strumento solista vengono esplorate in toto per fornire un risultato di grandissima brillantezza. L’Allegro, di cui oggi vi forniamo lo spartito arrangiato per quintetto di chitarre, è il primo movimento del concerto. Comincia con un’esecuzione simultanea del primo tema da parte dei tre strumenti solisti (liuto e violini), per poi proseguire con il consueto gioco di raffinati dialoghi, passando per momenti di intenso lirismo in tonalità minore.
CONCERTO PER LIUTO IN RE MAGGIORE
di Vivaldi
Spartito gratis per Ensemble di Chitarre
Compositore: Antonio Vivaldi
Arrangiatore: Vincenzo Aniello
Organico: Quintetto di Chitarre
Genere: Musica Classica
Difficoltà: Alta
L’arrangiamento per cinque chitarre del Concerto per Liuto in Re Maggiore di Antonio Vivaldi, realizzata da Vincenzo Aniello per allievi di Scuola Media ad Indirizzo Musicale si discosta dall’originale per la tonalità (sol maggiore anzichè re maggiore) e per l’inserimento di nuove linee (affidate nella maggior parte dei casi alle chitarre 3 e 4). Per il resto vengono rispettate scrupolosamente melodia, armonie, e disegni ritmici.
La Chitarra 1 esegue il tema principale del liuto, accompagnata dalla chitarra 2, che si occupa di realizzare quanto previsto nello spartito originale per i violini, sia dove le note coincidano con quelle del liuto, sia dove da esso si discostino. La Chitarra 5 è deputata all’esecuzione del basso continuo, mentre le Chitarre 3 e 4 suonano nuove linee che arricchiscono armonicamente il tema con semplici linee in crome e semiminime.
Se nell’originale il liuto si ritrova ad eseguire spesso assoli accompagnati dal solo basso continuo, qui le chitarre rimanenti intervengono con frammenti occasionali o accompagnamenti che ricalcano le note principali del basso continuo, il tutto senza turbare minimamente lo stile generale vivaldiano. In vista del finale della prima parte del Concerto per Liuto in Re Maggiore, gli elementi musicali finora presentati si intensificano, e preparano le novità della seconda parte.
Questa seconda sezione dello spartito è quella su cui maggiormente si avverte la mano dell’arrangiatore, che utilizza le chitarre previste in organico per rompere lo standard del solista alternato agli archi, e amalgamarle in una maggiore impressione d’insieme. L’arrangiamento si conclude con la riproposizione del tema iniziale ed il ritorno definitivo al sol maggiore.